museo-brancaleoni

Sede: Palazzo Brancaleoni – Piobbico

Apertura:
feriali 9.00-12.00 e 15.30-18.30festivi 10.30-13.00 e 15.30-18.30
chiuso il LUNEDI’
Per gruppi numerosi è opportuno prenotare

Informazioni:
Tel. 0722 986225 (Comune)
Cell. 333 4509981 (curatore)
www.lavalledelmetauro.org
e-mail: comune.piobbico@provincia.ps.it

Il Museo Civico “Brancaleoni”, sorto nel 1983, è stato allestito sull’omonimo Castello Brancaleoni (sec. XIII°), un raro gioiello con elementi romanici, gotici, rinascimentali e barocchi; è cresciuto nel tempo ed ha acquistato alto valore culturale grazie ai rari reperti rinvenuti, per la maggior parte, nel territorio di Piobbico e donati al Museo allo scopo di favorire lo studio dell’ambiente, della storia, dell’economia e della cultura della gente di montagna.

E’ diviso in 6 sezioni e comprende un “deposito” con alcuni laboratori didattici. Le sezioni sono: GEO-PALEONTOLOGICA, SPELEOLOGICA, ORNITOLOGICA, NUMISMATICA, ARCHEOLOGICA, ARTI E MESTIERI DEL TERRITORIO, “BRANCALEONI

  1. Sezione Geo-paleontologica
    Si articola in 10 ambienti espositivi per un totale di circa 800 mq. e contiene oltre diecimila reperti fossili del massiccio del Monte Nerone, che hanno un’età che va dai 2 milioni ai 200 milioni di anni; la maggior parte di questi fossili sono stati donati da Mons. Don Domenico Rinaldini, Parroco di Piobbico. Le collezioni riguardano prevalentemente molluschi cefalopodi giurassici che sono stati raccolti negli ultimi trent’anni da amatori del luogo (Collezioni Rinaldini e Iotti), da ricercatori universitari (collezioni Cresta, Pallini, Cecca), e da studenti. A partire dal 1983 tutti i congressi nazionali ed internazionali sul sistema giurassico organizzati in Italia hanno visitato il Museo Civico Brancaleoni e Monte Nerone considerandolo punto di riferimento della successione marina umbro–marchigiana.
  2. Sezione speleologica
    La sezione speleologica è ostituita da tre sale. La prima sala descrive in tre grandi pannelli le grotte oggi note sul Nerone: (Grotta delle Tassare, Grotta di Nerone e Grotta dei Cinque Laghi) e ne racconta la storia delle esplorazioni. Nella seconda sala immagini e testi relativi alle ipotesi speleogenetiche riassumono lo studio faunistico delle grotte e costituiscono una rassegna biospeleologica di particolare interesse, forse unica in Italia, impreziosita dall’endemico ONYCHIURUS BANII, insetto primitivo, che vive unicamente nella grotta dei cinque laghi. Il percorso museale si snoda in un itinerario ideale all’interno della grotta dei Cinque Laghi, guidato dall’occhio esperto del Biospeleologo. A fine percorso, la ricostruzione parziale del pavimento della GROTTA DEGLI ORSI scoperta nel monte Nerone nel 1986 e soprattutto la presenza di un esemplare di Orso Speleo (URSUS SPELAEUS)  rendono la visita affascinante e ricca di interrogativi. La presenza in museo dello scheletro dell’Orso Bruno (URSUS ARCTOS),anche questo ritrovato nelle grotte del Nerone, consente confronti di grande interesse morfologico. Due proiezioni multimediali, “L’orso delle caverne” e “La vita nelle grotte”, danno ai visitatori del museo una visione approfondita di alcune tematiche, con animazioni, suoni e immagini che ne facilitano la comprensione.
  3. Sezione ornitologica
    Cento reperti di FAUNA ORNITOLOGICA locale fanno da cornice alla vetrina dei rapaci, dove domina l’aquila reale. Nella vetrina dei rapaci domina l’aquila reale di cui due coppie volano oggi tra il Monte Nerone e il Furlo. Una preziosa testimonianza storica ci viene fornita da un decreto dei Brancaleoni che già nel 500 proteggeva alcune specie che cominciavano a diminuire di numero: “nessuno ardisca in Monte Nerone e sue appendici pigliar caprioli, ne coturnici, ne uccelli rapaci e cioè sparvieri, falconi, astori, terzuoli sotto pena di dieci scudi per ciascun capriolo o uccello rapace e di uno scudo per ciascuna cotornice.” La presenza di questi reperti impagliati è probabilmente un atto di riparazione e un invito al rispetto soprattutto delle specie residue in estinzione.
  4. Sezione numismatica
    Questa sezione contiene oltre mille pezzi (in gran parte medaglie incise in bronzo e argento) donati dalla Fondazione Monassi, di cui è presidente la Sig.ra Adele Rondini. Guerrino Mattia Monassi era un friulano di Buia ; è stato un grande incisore soprattutto di medaglie commemorative di personaggi storici, personaggi della chiesa ed anche fatti sportivi come le Olimpiadi. E’ stato per tanto tempo direttore della Zecca a Roma ed è stato colui che ha inciso la prima moneta delle 500 lire in argento con le vele delle caravelle alla rovescio.
  5. Sezione archeologica
    Questa sezione, che si compone di quattro sale, è stata allestita a cura della Soprintendenza Archeologica delle Marche con interessanti reperti dell’età del bronzo, reperti Gallici e Romani, rinvenuti tutti nelle zone circostanti di Piobbico.
  6. Sezione arti e mestieri del territorio
    La sesta sezione riguarda gli usi e i mestieri del territorio. Le più antiche attività artigianali ed agresti assumono particolare importanza per chi intende ricostruire anche gli aspetti meno noti delle nostre tradizioni, dei mestieri e dell’economia del territorio.

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