All’interno del Palazzo Comunale di Cagli, nel 1585 , per la messa in scena di una commedia del cagliese Bernardino Pino, fu ricavata una sala per gli spettacoli.
Nel 1754 eretto su disegno dell’architetto bolognese Raimondo Compagnini, fu inaugurato il Teatro delle Muse, di cui tutt’ora esiste il fabbricato che lo contenne, ma senza la sala che venne smantellata.
L’attuale teatro invece, è stato eretto fra il 1870 ed il 1878 su disegno dell’architetto Giovanni Santini da Perugia al quale si affiancò, apportando alcune modifiche, l’architetto ingegnere Coriolano Monti (sempre cittadino di Perugia) e l’ingegnere Lorenzo Priori.
Nel 1876 furono ultimate le decorazioni, e nel 1878 ci fu l’inaugurazione per cui venne scritta appositamente l’opera lirica il Violino del Diavolo dal cavaliere Agostino Mercuri di Sant’Angelo in Vado, mentre le dieci scene (fondali e quinte ancora conservate nel palcoscenico) furono realizzate da Girolamo Magnani, lo scenografo preferito da Giuseppe Verdi.
Interessante e tipologicamente nuova è soprattutto la facciata che presenta tutte le caratteristiche di un palazzo tardocinquecentesco con tre grandi portali arcuati a bugnato, alternati ad analoghe finestre al piano terreno, balcone centrale e cinque finestre rettangolari con cornice a timpano spezzato al piano nobile, finestrotti quadrati al secondo piano, fasce marcapiano e cornicione rettilineo con mensole a coronamento dell’edificio. La sala dispone di 50 palchi disposti su tre ordini e sopra un loggione a balconata aperta. Il proscenio (privo di palchi) è ad architrave piano cassettonato e arcuato sui due lati. Non vi è nessuna scritta o simbolo che indica la funzione dell’edificio, mentre vi sono quattro grandi epigrafi, incorniciate e poste tra le finestre del primo piano, che sono dedicate ai protagonisti dell’unità nazionale.
Il meritodi aver eseguito tutte le decorazioni del teatro (compreso il sipario) va ad Alessandro Venanzi. Nelle balconate libere dei palchi e del loggione vi sono elaborate decorazioni che variano l’una dall’altra. Al secondo ordine la balconata è dedicata agli uomini illustri di Cagli (qui ritratti entro tondi dorati). Alla base dei pilastri invece, a differenza del primo ordine dove c’è il Cigno, è posta a tutto-rilievo la Sfinge greca; mentre nel terzo ordine compare l’animale Pegaso.
Il palcoscenico è adeguato in proporzione alle dimensioni della sala, e presenta ancora oggi i vecchi dispositivi di manovra come: i carrelli per lo spostamento delle quinte, le carrucole e i tiri, una macchina per le luci a soluzione salina, un sipario-comodino con l’apertura per l’uscita degli artisti e nove scene complete di fondali e quinte che costituiscono il corredo originale.
Dopo un periodo di inattività, dal 1984-1997, con accurati lavori di restauro e l’adeguamento alle norme di sicurezza, il teatro è tutt’ora attivo.

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