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La Riserva Naturale Statale della Gola del Furlo nasce con decreto ministeriale il 6 febbraio 2001 riconoscendo così l’importanza della salvaguardia del territorio del Furlo.

In un mosaico di beni paesaggistici e naturali che caratterizzano il territorio della provincia di Pesaro e Urbino la Riserva Statale della Gola del Furlo presenta caratteristiche ambientali uniche e peculiari nel contesto delle aree appenniniche.
La spettacolare morfologia, che racconta la storia geologica dell’area la particolare e diversificata vegetazione con emergenze floristiche di grande interesse, i numerosi popolamenti animai con specie di di valore naturalistico e uno spaccato di storia con importanti monumenti, fanno della Gola del Furlo un sito di grande pregio per naturaisti, appassionati ma anche per cittadini e turisti alla ricerca di paesaggi suggestivi e tranquili.

Il Furlo è stato protagonista di tante vicende storiche e leggendarie.
Nei tempi più remoti si chiamava Saxa Intercisa ovvero Pietra Spaccata o Sasso Rotto, in seguito si chiamò: Petra Pertusa cioè Pietra Forata. Il nome Furlo proviene da Forulum, Piccolo Foro volgarizzato poi in Forlo e quindi Furlo.
Il popolo italico che per primo (nel 450 a.C.)comprese l’importanza dela viabilità nell’economia fu quello etrusco che costruì a stada di collegamento tra le due città di frontiera Roma e Rimini,
l’attuale Flaminia assunse però quel nome solo due secoli dopo quando il console Flaminio la fece lastricare.

I Romani assunsero il controllo del Furlo intorno al 295 a.C. dopo aver sbaragliato la confederazione italica vicino Sassoferrato; il Furlo si rivelerà fondamentale per i Romani quando, viaggiando tramite esso, i corrieri del pretore di Rimini portarono in senato a Roma la notizia dell’ingresso di Asdrubabale, fratello di Annibale dal fronte alpino, con 8.000 uomini pronti a seguirlo. Lungo il corso della stortoria il Furlo divenne parte determinante per la difesa dei territori conquistati dai barbari che scesero lungo la penisola in quanto via di comunicazione forzata tra Roma e Ravenna.
Nel corso dei secoli passò nelle mani dei Duchi di Urbino e conseguentemente nele mani dello Stato Pontificio, fino ad arrivare alle più recenti vicissitudini quando un giovane ed ancora socialista Benito Mussolini passandoci se ne innamorò, tanto che negli anni a seguire la milizia foresta volle farli omaggio immortalando attraverso la montagna il suo profilo.
Questa effige venne poi eiminita dai partigiani nel 1944.
Dopo che negli
anni ‘70 le numerose cave rischiarono di uccidere questo posto meraviglioso, si operò ai fini della creazione di un ambiente puro, tanto che venne trovata una via alternativa al transito veicolare incessante, ai fini di restituire la gola del Furlo agi amanti della natura e alle magnificenze florico-faunistiche presenti nella zona.

Il paesaggio e la morfologia della gola del Furlo permettono di ricostruire la storia geologica d’Italia da più di 200 milioni di anni fa: le sue rocce, rappresentano come un atlante aperto, le principali formazioni dell’appennino umbro-marchigiano. La strada che sale dall’abitato Furlo sul Monte Pietralata rappresenta l’itinerario migliore per poter osservare tutte le formazioni al disopra dell’antico Calcare Massiccio: la Corniola, il Rosso Ammonitico, tanto ricercato dagli amanti dei fossili, i Calcari Nodulari, la Maioica e la Scaglia. Le formazioni sovrastanti affiorano nelle zone limitrofe al Furlo e sono facilmente ritracciabili. Nel Miocene, circa 15 milioni di anni fa tutta la serie umbro-marchigiana fu sottoposta a spinte tettoniche che fecero sollevare le formazioni sedimentatesi nell’antico bacino marino formando un anticlinale cioè una piega tettonica in cui gli strati più interni sono i più antichi. Il Candigliano, fiume che attraversa la gola, ha inciso l’anticlinale separando nettamente le due cime del Monte Pietralata (889m) e del Monte Paganuccio (976m). Passeggiando lungo la via Flaminia si possono ammirare le imponenti pareti subverticali lavorate dal fiume con le tipiche cavità, dette nicchie d’erosione, tra cui la Grotta del Grano.

I monti del Furlo, per le loro particolari caratteristiche geomorfologiche, ospitano una flora ampiamente diversificata, derivata dal sovrapporsi di specie apparteneti alle diverse flore che gli alterni mutamenti climatici hanno visto avvicendarsi nella regione Marche. Accanto a piante comuni, sono presenti specie mediterranee e termofile abitualmente ritracciabili in territori caldi o costieri della regione a piante tipiche delle montagne elevate dell’Appennino umbro-marchigiano spesso le une non lontane dalle altre a occupare nicchie ecologiche contigue.

L’ampia fauna presente sul territorio spazia dal Tritone crestato italiano, al falco Pellegrino, al lupo fino ad arrivare al Capriolo e al Daino, il tutto passando per la nobile Aquila reale. L’acquila reale è presente da tempi storici, con una coppia di esemplari che regolarmente nidificano sulle pareti del M.Paganuccio e la frequentazione dei pascoli sommitali ne ha fatto un simbolo per l’area protetta. Le grandi dimensioni, il volo mestoso ed elegante, la fama di abile cacciatore, sono sono caratteristiche che i visitatori del Furlo possono apprezzare con relativa facilità.

COME ARRIVARE

Da Roma:
Si prende l’A1 e usciti ad Arezzo si seguono le indicazione per S. Sepolcro, Città di Castello, Seriola, Furlo.

Autostrada A14:
Uscita di Fano imboccare la Superstrada e seguire le indicaioni per Roma fino al’uscita Furlo.

Dal P.sso del Furlo: è possibile effettuare una escursione sul Monte Pietralata 888 mt. (4 hr). Interessante anche il panorama by night sul Monte dei Cappuccini raggiungibile in auto. Inoltre è possibile visitare le Marmitte dei Giganti sul fiume Metauro in prossimità dell’Albergo del Lago in Loc. Lazzaro oppure da Acquasanta interessante escursione sui Monti della Cesana (4 hr) arrivando alla Baita Casale Rondini a 615 mt. Al ritorno è possibile visitare il museo archeologico di Fossombrone.

Per informazioni:
Centro Informazioni della Riserva Statale Gola del Furlo
Via Flaminia, località Furlo di Acqualagna
Tel. 0721.700041 Fax. 0721.700057

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