Luogo: ABBAZIA Ss. Giacomo e Filippo – Urbino Resort – Pantiere
Periodo: 11/12 Maggio 2013
Info: 0722 580305
Grande festa l’11 e il 12 maggio per celebrare l’antica tradizione marchigiana della Madonna del Giro della Valle del Foglia che ricorre ogni seconda domenica di maggio per accompagnare il venerato quadro della Vergine da una Parrocchia all’altra della Congregazione, dove rimane un anno intero, facendovi ritorno ogni dieci anni. Dopo Schieti, la sacra effigie giungerà nel territorio di San Giacomo in Foglia e verrà condotta in processione fino all’ABBAZIA Ss. Giacomo e Filippo, parte di un antico borgo nei pressi di Urbino, oggi URBINO RESORT grazie ad un attento restauro che iniziò nel 1993 proprio dalla chiesa risalente al XIII secolo.
La Madonna del Giro farà qui ritorno sabato 11 maggio, accolta nel pomeriggio con messa solenne dell’Arcivescovo Giovanni Tani e dalla popolazione riunita in due giorni di preghiera ma anche di festa tra cori, canti gospel e spettacoli pirotecnici. Per l’occasione sarà inoltre allestita una interessante mostra documentaria e fotografica sulla storia della festa, con suggestive immagini d’epoca e pannelli esplicativi tratti dal volume La Madonna del Giro della Valle del Foglia di Raniero Bartolucci (presentazione di don Gino Loppi – Urbino, Il colle, 1992). Organizzata da URBINO RESORT l’esposizione si potrà ammirare all’aperto e all’interno della Canonica adiacente all’ABBAZIA per tutto il periodo di permanenza del quadro, fino al 10 maggio 2014. Il rito nasce nel 1428 a Silvano, vicino a Fermignano, dove alcuni parroci e laici delle vallate del Metauro e del Candigliano fondano la “Congregazione della Beata Vergine del Convento di Silvano” poi rinominata “Madonna del Giro”, per via degli annuali spostamenti.
Nell’arco dei secoli, si estende ad altre congregazioni, tra cui quella della Valle del Foglia, dove si celebra, come santuario mariano itinerante, il dipinto dell’urbinate Antonio Viviani (1560 –1620). Raffigurante la Madonna della Misericordia che accoglie sotto il suo manto il Clero in preghiera, da un lato, e i fedeli dall’altro, il quadro si rifà nello specifico a quello attribuito a Giovanni Santi padre di Raffaello, che veniva tenuto fermo a Silvano mentre una copia-stendardo girava per le varie Parrocchie.
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