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Le aree demaniali di Monte Montiego e di Monte Vicino che si estendono nei comuni di Sant’Angelo in Vado, Urbania, Piobbico e Mercatello sul Metauro sono caratterizzate da una sequenza di dorsali selvagge e suggestive, che rappresentano il crinale spartiacque tra il fiume Metauro e il Torrente Candigliano. Le varie sommità offrono tutt’intorno un’apertura paesaggistica incantevole, con una visuale che nelle giornate più limpide spazia da S. Marino ai Monti Sibillini, dai rilievi dell’Alpe della Luna al mare Adriatico, dalle alture del Parco di Sasso Simone e Simoncello ai rupestri massicci calcarei del Monte Catria e del Nerone. Il territorio è suddiviso in due grandi aree con caratteristiche differenziate in relazione alla natura geologica dei terreni affioranti: il complesso di Monte Montiego di natura prevalentemente calcarea e quello di Monte Vicino in cui predominano ambiti marnoso arenacei.

L’area denominata di Monte Vicino, si estende nell’alta valle del Torrente Candigliano. Questi luoghi, perfettamente integri, si inseriscono in un habitat incontaminato, che ha mantenuto nei secoli il proprio ambiente denso di storia, cultura e natura. Complesso disabitato, pressoché ininterrotto di aree boschive che includono sporadici coltivi e prati pascoli, che costituisce un importante polmone verde, interessato da una modesta viabilità forestale con funzione di prevenzione degli incendi boschivi. Fenomeni erosivi di natura calanchiva, ampiamente diffusi nella formazione marnoso arenacea, in cui la vegetazione è perlopiù assente o stentata, caratterizzano alcuni versanti conferendo al paesaggio un aspetto peculiare. Il manto boschivo è prevalentemente costituito da boschi cedui misti, di cerri, roverelle, carpini, ornielli e saltuari rimboschimenti di varie essenze di conifere. Tutto il comprensorio inoltre è solcato da un articolato reticolo idrografico, rappresentando così anche l’habitat ideale per ospitare una ricca fauna di mammiferi come il lupo, il capriolo, il cinghiale e diversi mustelidi, e una grande varietà di piccoli uccelli e di rapaci quali l’astore, la poiana, il gufo ecc. In tutto il territorio si può scorgere in aree panoramicamente strategiche la presenza di ruderi di vecchi casolari rurali in pietra arenaria, talora immersi nella vegetazione, perfettamente incastonati nel paesaggio.

Gli incantevoli scenari dei due complessi offrono all’escursionista l’opportunità, sia a piedi che in mountain bike, di cimentarsi con percorsi dalle diverse caratteristiche tecniche e difficoltà, con tracciati e sentieri che si snodano in tutto il territorio: itinerari piacevoli, alla portata di tutti ed altri più impegnativi con dislivelli piuttosto notevoli, sebbene ben suddivisi sul territorio, inseriscono il visitatore in un paesaggio incontaminato e ricco di gradevoli sorprese. Riccamente articolato il circuito dei percorsi segnalati, costituiti prevalentemente da strade di campagne, mulattiere e vecchi sentieri, permette l’accesso alle emergenze ambientali e paesaggistiche più significative e di raggiungere i principali agglomerati rurali.

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