pergola

Il territorio di Pergola risulta abitato fin dalla preistoria, come testimoniano reperti dell’età neolitica, del bronzo e del ferro. Diverse, inoltre, sono le tracce lasciate da successive popolazioni: umbre, etrusche e celtiche. L’epoca romana è invece ben documentata: il ritrovamento di tombe, vasi e suppellettili varie, sia in città (stazione ferroviaria) sia in diverse località quali Grifoleto, Ferbole, Valrea, Monte Santa Croce, Monterolo, Montesecco e Cartoceto, testimoniano una romanizzazione assai diffusa (nel suo territorio fu rinvenuto, nel 1946, il famoso gruppo archeologico dei bronzi dorati da Cartoceto di Pergola.

Pergola nasce come libero comune nel 1234 per creare posti di lavoro e commercio alle popolazioni dei vicini castelli e di Gubbio, la città che aveva giurisdizione sul territorio, estremo lembo del confine nord orientale dell’Umbria. Nel quadro espansionistico del comune di Gubbio (compresso dalla presenza della potente città di Perugia) si inserisce la fondazione di Pergola ai danni in particolare della città di Cagli i cui territori già si estendevano proprio lungo la fertile vallata del Cesano.

Nel 1631, con il passaggio allo Stato Pontificio, il centro conosce un lungo periodo di decremento demografico e di difficoltà economiche, compensate solo in parte dal ciclico rifiorire dell’industria tessile e conciaria. È nei secoli XVII e XVIII che Pergola raggiunge la sua massima espansione economica tanto che papa Benedetto XIV con la Bolla “Romanum decet Pontificem” del 18 marzo 1752, la eleva al grado di Città e le concede la nomina di un laureato ecclesiastico a Vicario Generale Vescovile. A conferma dell’importanza raggiunta, nel 1796 viene istituita la Zecca, che batterà moneta fino al 1799. Nel 1797 Pergola viene occupata dalle truppe francesi e diviene parte del Regno Italico. In questo periodo è spogliata di preziose opere d’arte custodite nelle chiese, nei monasteri, nei palazzi pubblici e privati. Il 1800 si apre con la restaurazione pontificia, un breve rifiorire dell’economia ma anche nuovi fermenti politici e civili.

L’8 settembre 1860 Pergola è la prima città delle Marche ad insorgere contro il Regno Pontificio, favorendo l’annessione della regione al Regno d’Italia e guadagnandosi la Medaglia d’Oro per “benemerenze acquisite durante il periodo del Risorgimento Nazionale”. La raggiunta unità si accompagna però a nuove difficoltà sociali ed economiche, fugate dall’apertura della ferrovia Fabriano-Pergola-Urbino (distrutta nell’ultimo tratto dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale), la scoperta delle miniere di zolfo di Percozzone e Cabernardi (1877-1886), la realizzazione della raffineria del minerale a Bellisio Solfare, che sosterranno l’economia pergolese fino alla metà del 1900.

Da visitare a Pergola, oltre le numerose chiese, anche:

Episcopio
L’edificio si trova proprio accanto al Duomo, in via Don Minzoni, ed è di rilevante interesse perché custodisce le opere d’arte provenienti dalle chiese soppresse.

La rocca
Imponente manufatto di particolare interesse, che ha visto l’intervento del celebre architetto senese Francesco di Giorgio Martini.

Municipio
Sempre nel corso, si erge il grandioso edificio del XVIII secolo, aperto da un alto porticato. Entrando, sul primo ballatoio dello scalone, in una nicchia è murata la statua di San Secondo, di scuola Umbra del 1400. Nella sala consiliare si trovano, una pala d’altare robbiana risalente al 1500 e una Madonna col Bambino e i Santi Francesco e Ubaldo, tela di maniera del Barocci.

Teatro
L’edificio si trova in via Angel dal Fuoco, soprannome di Angelo da Pergola, condottiero del 1400, cui è anche intitolato il teatro, del 1696, recentemente restaurato.

Museo dei Bronzi Dorati
Il gruppo dei “Bronzi Dorati da Cartoceto di Pergola” è l’unico gruppo di bronzo dorato esistente al mondo giunto dall’età romana ai nostri giorni. Il complesso rappresenta un probabile gruppo familiare, composto in origine da due coppie di figure femminili ammantate e velate, e da due cavalieri in veste militare d’alto rango, con cavalli riccamente ornati.

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