L’origine di Mercatello sul Metauro, posta sul corso del fiume Metauro e alle soglie dell’Appennino, risale al dodicesimo secolo a.C. per opera degli Umbri (si trovava al confine tra Umbria ed Etruria). In epoca romana Augusto la inserì nella VI regione – Umbria appunto – tra i due municipi di Tiphernum Metaurense e Tiphernum Tiberinum. Distrutta durante le invasioni barbariche, fu ricostruita dai Longobardi nel VI secolo e dedicata a San Pietro col nome di Pieve d’Ico. Posta dapprima sotto la giurisdizione di Città di Castello, entrò poi a far parte della Massa Trabaria, nel IX secolo.
Il piccolo borgo fu dichiarato libero e indipendente dai Pontefici Celestino II e Alessandro III (XII secolo), sotto il diretto controllo del Papa. Nel 1235 Papa Gregorio IX propone di radunare la popolazione dei sette castelli che circondavano Mercatello nel territorio della pieve, che diventa così un comune fortificato ed acquista il suo nome attuale (dai numerosi mercati che vi si svolgevano). Nel 1437 Mercatello venne incorporata nel ducato di Urbino (alla cui corte primeggeranno alcuni suoi nobili cittadini); dal 1636 entrò a far parte della Diocesi di Urbania come Vicariato, e quindi dello Stato Pontificio.

Il Territorio di Mercatello sul Metauro è quasi interamente montano, vi si svolgono le tradizionali attività agricole, retaggio di una tradizione mezzadrile, ormai scomparsa, che è all’origine del paesaggio agrario così come oggi si presenta. La coltura del bosco ceduo, dal taglio al trasporto alla carbonificazione, è parte integrante di queste attività e oggi conserva ancora una notevole vitalità.

Le case coloniche sono sempre magnificamente inserite nell’ambiente sia per la collocazione che per i materiali e fanno parte integrante di esso. L’ Isola, è una casa colonica nella cui architettura è evidente l’influsso toscano. Particolarmente interessanti i due nuclei storico – culturali di Castello della Pieve e Sant’Andrea in Corona. Nel centro si sono sviluppate diverse attività artigianali e della piccola industria. L’amenità del paesaggio e la ricchezza di monumenti e opera d’arte esaltano la vocazione turistica di Mercatello sul Metauro, favorita dalla presenza di ristoranti e agriturismi.

Nel tessuto urbanistico del centro storico, che conserva pressoché inalterato il suo aspetto medievale, con un significativo intervento ottocentesco venne ricavato l’ampio spazio di piazza Garibaldi. Qui si affacciano il Palazzo Gasparini (XVII secolo) acquistato dal Comune nel 1989 e parzialmente restaurato, sede di mostre, corsi, associazioni culturali, la Pieve Collegiata (che nella massa muraria esterna conserva parti della primitiva costruzione romanica, sec. X, e della ricostruzione del 1363) e il Palazzo Comunale edificato negli anni ’70 del secolo scorso in sostituzione di alcuni isolati abbattuti all’atto della realizzazione della piazza. Oltre a quelli che si affacciano sulla piazza, Mercatello custodisce molti altri monumenti significativi: particolarmente importante la Chiesa di San Francesco di stile gotico primitivo (XIII secolo), ospita una notevolissima raccolta di dipinti dal XIII al XVII secolo; il monastero e casa natale di Santa Veronica Giuliani con l’annesso piccolo museo della santa, la Chiesa di Santa Croce (sec. XIV) e la chiesa di Santa Chiara (riedificata nel 1646); il Palazzo ducale (XV secolo), attribuito a Francesco di Giorgio Martini; il Palazzaccio (XVI secolo); il Monte di Pietà (fondato nel 1516) con portale di pietra arenaria raffigurante cristo paziente.

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