lamoli

Per la sua storia e la natura del suo territorio, l’abitato del Comune di Borgo Pace nelle Marche è distribuito in numerose frazione e agglomerati rurali che ebbero spesso origine dai castelli medioevali in cui si erano rifugiati gli abitanti.Visitando questi antichi insediamenti immersi nel verde della montagna appenninica è facile imbattersi in significative testimonianze d’arte figurativa, affascinanti per la genuinità e la freschezza con cui ancora oggi interpretano lo spirito delle popolazioni che le vollero a ornamento delle loro chiese degli artisti, normalmente locali, che le eseguirono.

La frazione più grande è Lamoli dove è immancabile una visita all’Abbazia Benedettina ed al Museo dei Colori Naturali. Lungo la stretta vallata solcata dal Torrente Meta, non possiamo non visitare Fonte Abeti con il famoso valico di Bocca Trabaria, il Lago del Sole e l’Abetina.

Scendendo verso Borgo Pace incontriamo Sompiano nel cui Oratorio del Carmine risalente alla fine del sec. XV raffigurante la Vergine col Bambino e un gruppo statuario del sec. XVI in maiolica policroma di Casteldurante (Urbania), continuando per Parchiule. A metà strada è d’obbligo una visita agli affreschi del sec. XIV contenuti nella chisina romanica di San Leone di Figgiano, ma soprattutto all’Oratorio della Columbraia dove visitare la Madonna della Neve.

Riscendendo a valle protetti dall’austere torri di avvistamento che sormontano le principali alture, proseguiamo costeggiando il torrente Auro e scopriamo Castel dei Fabbri e Palazzo Mucci. Questi borghi sono meritevoli entrambi di una sosta, per il paesaggio solare e per le belle chiesette di San Bartolomeo con il suo affresco del sec. XIV di scuola Mercatellese e di S.Floriano extramuros nella quale, sull’altare maggiore intagliato e dorato, spicca la tavola dipinta nel 1581 dal Durantino raffaellita Giustino Episcopi che raffigura la Crocefissione; notevole anche il portale d’ingresso della chiesa scolpita in arenaria e datato 1426.

Palazzo Mucci sormonta la vallata al cui imbocco troviamo il delizioso borghetto prearmonico di Parchiule che con latri piccoli agglomerati come la Villa, La Valle e le Caselle fa da sfondo alla splendida Alpe della Luna che dall’alto domina tutto lo stupendo paesaggio montano di questa valle. A Parchiule, a margine del delizioso paesino fatto con case antichissime costruite con blocchi di arenaria e conci, molte rinascimentali di stile tosco-marchigiano, con le tipiche loggette adornate di fiori troviamo la chiesetta di Santa Maria agganciata col ponticello all’Oratorio della Madonna del Bell’Amore. La chiesa, recentemente intagliati dal vadese Giampiero Zuccari nel sec XVII, la tela raffigurante la Madonna del Rosario coi Sati Domenico e Caterina da Siena dipinta da Giovanni Francesco Guerrieri da Fossombrone intorno al 1636.

Per la sua storia e la natura del suo territorio, l’abitato del Comune di Borgo Pace è distribuito in numerose frazione e agglomerati rurali che ebbero spesso origine dai castelli medioevali in cui si erano rifugiati gli abitanti. Visitando questi antichi insediamenti immersi nel verde della montagna appenninica è facile imbattersi in significative testimonianze d’arte figurativa, affascinanti per la genuinità e la freschezza con cui ancora oggi interpretano lo spirito delle popolazioni che le vollero a ornamento delle loro chiese degli artisti, normalmente locali, che le eseguirono. La frazione più grande è Lamoli dove è immancabile una visita all’Abbazia Benedettina ed al Museo dei Colori Naturali. Lungo la stretta vallata solcata dal Torrente Meta, non possiamo non visitare Fonte Abeti con il famoso valico di Bocca Trabaria, il Lago del Sole e l’Abetina. Scendendo verso Borgo Pace incontriamo Sompiano nel cui Oratorio del Carmine risalente alla fine del sec. XV raffigurante la Vergine col Bambino e un gruppo statuario del sec. XVI in maiolica policroma di Casteldurante (Urbania), continuando per Parchiule. A metà strada è d’obbligo una visita agli affreschi del sec. XIV contenuti nella chisina romanica di San Leone di Figgiano, ma soprattutto all’Oratorio della Columbraia dove visitare la Madonna della Neve. Riscendendo a valle protetti dall’austere torri di avvistamento che sormontano le principali alture, proseguiamo costeggiando il torrente Auro e scopriamo Castel dei Fabbri e Palazzo Mucci. Questi borghi sono meritevoli entrambi di una sosta, per il paesaggio solare e per le belle chiesette di San Bartolomeo con il suo affresco del sec. XIV di scuola Mercatellese e di S.Floriano extramuros nella quale, sull’altare maggiore intagliato e dorato, spicca la tavola dipinta nel 1581 dal Durantino raffaellita Giustino Episcopi che raffigura la Crocefissione; notevole anche il portale d’ingresso della chiesa scolpita in arenaria e datato 1426. Palazzo Mucci sormonta la vallata al cui imbocco troviamo il delizioso borghetto prearmonico di Parchiule che con latri piccoli agglomerati come la Villa, La Valle e le Caselle fa da sfondo alla splendida Alpe della Luna che dall’alto domina tutto lo stupendo paesaggio montano di questa valle. A Parchiule, a margine del delizioso paesino fatto con case antichissime costruite con blocchi di arenaria e conci, molte rinascimentali di stile tosco-marchigiano, con le tipiche loggette adornate di fiori troviamo la chiesetta di Santa Maria agganciata col ponticello all’Oratorio della Madonna del Bell’Amore. La chiesa, recentemente intagliati dal vadese Giampiero Zuccari nel sec XVII, la tela raffigurante la Madonna del Rosario coi Sati Domenico e Caterina da Siena dipinta da Giovanni Francesco Guerrieri da Fossombrone intorno al 1636.

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